22 Dicembre 2015

E’ nato il “Comitato libero a difesa e tutela dell’ospedale di Luino”: “Basta rassicurazioni, vogliamo un progetto per il futuro”

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E’ nato lo scorso 9 dicembre ed è stato presentato ieri a Dumenza, presso la Biblioteca comunale, il “Comitato libero a difesa e tutela dell’ospedale di Luino”. Il gruppo, di matrice apartita, è formato da soli cittadini e sono numerose le sfide e gli impegni che dovrà affrontare: “Non vogliamo rassicurazioni, ma il nostro obiettivo è che gli amministratori sanitari creino un progetto per il medio-lungo termine in base alle esigenze degli utenti. Saremo mediatori tra cittadini ed amministratori politico-sanitari”.

L'entrata dell'Ospedale di Luino (Foto di archivio 2014)

L’entrata dell’Ospedale di Luino (Foto di archivio 2014)

In una Biblioteca comunale di Dumenza gremita si è tenuta ieri sera la conferenza stampa di presentazione del “Comitato libero a difesa e tutela dell’ospedale di Luino”. Il comitato è nato lo scorso 9 dicembre, con la sottoscrizione di uno statuto da parte di una decina di persone. Le condizioni per entrare a far parte del gruppo sono due: essere residenti nel territorio luinese (ndr, nei comuni tra Comunità Montana Valli del Verbano e quella del Piambello) e avere a cuore l’Ospedale di Luino, che significa rendersi disponibili ed attivarsi per tutelare tutte le strutture sanitarie presenti nella nostra zona. Si tratta di un gruppo apartitico, formato da cittadini comuni. Insomma, un movimento di opinione.

“Saremo mediatori nella catena di comunicazione tra autorità sanitarie, autorità amministrative e cittadini – spiega Giorgio Ferri, uno tra i promotori del comitato -. Le persone conoscono poco la reale situazione in cui si trova l’Ospedale di Luino e soprattutto i progetti per il futuro della struttura. Negli ultimi dieci, quindici anni, è palese che non ci sia stata corrispondenza tra le rassicurazioni date ai cittadini, da parte dell’azienda sanitaria, e quello che quotidianamente possiamo denotare, vale a dire un continuo impoverimento dei servizi sanitari. Proprio per questa ragione abbiamo deciso di inserirci in questo contesto e raccoglieremo le opinioni e le istanze dei cittadini, faremo raccolte firme se necessario e banchetti aperti all’ascolto delle esigenze e delle aspettative degli utenti”.

Inoltre, nel medio-lungo termine, il comitato si adopererà per raccogliere dati statistici sugli utenti, come ad esempio il numero di parti nel territorio, i numeri dei dializzati e dei cardiopatici. “Si tratta di una vasta area – continua Ferri -, che interessa ben 40mila persone. Quasi la stessa utenza della città di Gallarate che rispetto al nostro territorio è molto meno dispersiva ed in più il nostro servizio di trasporto è pressocchè inesistente”. Ad essere presenti cittadini comuni, alcuni medici e consiglieri comunali del luinese. Nel corso della conferenza, inoltre, sono stati diversi i problemi sollevati dai presenti come la carenza di personale e come i servizi sanitari di cui si sente parlare ormai da mesi.

“Il vero obiettivo di medio-lungo termine – conclude Ferri – è quello di esaminare e realizzare insieme agli amministratori sanitari e politici un progetto valido per il futuro dell’Ospedale di Luino, che avrà bisogno di maggiori tutele ed attenzioni con il passare degli anni. I nostri capisaldi saranno quelli di lavorare su tre criteri fondamentali: gli obiettivi, i tempi e le risorse. Non vogliamo che il nosocomio luinese diventi il nuovo ‘Niguarda’, vogliamo solo che si lavori ad un progetto che prenda in considerazione seriamente le istanze e le necessità dei cittadini. Non abbiamo più bisogno di rassicurazioni e siamo intenzionati a collaborare con gli amministratori per realizzare un progetto che ascolti tutti gli abitanti della nostra zona”.

Dopo oltre un’ora e mezza l’incontro è finito ed il comitato, che si autofinanzierà e volutamente non avrà personalità giuridica, si è dato appuntamento già ad i primi giorni di gennaio e cercherà che i cittadini si interessino al movimento ed aderiscano al progetto.

Basteranno questi buoni propositi per fare in modo che da Varese e da Milano si prenda in considerazione un ospedale tanto caro, quanto importante per i cittadini dell’alto Verbano?

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