9 Ottobre 2014

Stati Uniti: cade il divieto dei matrimoni gay anche in Idaho e Nebraska. Sono trentacinque gli stati che li riconoscono

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Mentre in Italia il ministro dell’Interno Angelino Alfano, usa il “pugno di ferro” contro i sindaci e le trascrizioni di matrimoni gay avvenuti all’estero, la Corte d’appello federale degli Stati Uniti, del nono circuito, ha deciso di aprire ai diritti civili sia in Idaho che Nebraska. Così non si è fatto attendere l’inizio dell’effetto domino innescato dalla decisione della Corte Suprema di confermare l’abolizione delle leggi che impedivano i matrimoni gay in Virginia, Oklahoma, Utah e Wisconsin.

(nbcnews.com)

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Gli stati americani dove sono riconosciuti i matrimoni gay. La decisione quindi ha fatto salire a 35, più il distretto di Washington, il numero degli stati americani dove i matrimoni gay saranno presto riconosciuti. Senza contare che la corte d’appello di San Franscisco ha giurisdizione anche in Alaska, Montana e Arizona, stati dove sono in vigore leggi che vietano i matrimoni gay, bandi che gli esperti ritengono sono destinati ad avere vita breve.

“La lezione che ci viene dalla storia costituzionale è chiara: l’inclusione rafforza, invece che indebolire, le nostre più importanti istituzioni”, ha scritto il giudice Stephen Reinhardt, uno dei giudici più liberal del paese, nella sentenza, ricordando le decisioni sull’integrazione razziale e quelle che hanno permesso alle donne di sedere nelle giurie ed ai gay di entrare nelle forze armate. “Quando le coppie dello stesso sesso si sposano offrono a tutti, esattamente come fanno quelle eterosessuali, un modello di impegno d’amore”, ha concluso il giudice. Il governatore dell’Utah, il repubblicano Butch Otter, si è detto “dispiaciuto ma non sorpreso” dalla sentenza ed ha detto che il bando rimarrà in vigore fino a quando non riceverà indicazioni contrarie dalla corte. (ADNKRONOS)

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