5 Maggio 2014

Calcio, finale di Coppa Italia: l’indignazione alla violenza porterà agli Stati Generali?

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Dopo i gravi episodi di violenza avvenuti sabato a Roma prima della finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, si riapre il dibattito sull’opportunità di promuovere un confronto tra istituzioni e sport per affrontare i problemi che affliggono il calcio italiano. Proposta lanciata due anni fa dal Cavaliere del Lavoro Giuseppe Pasquale Marra per sottrarre il calcio alla violenza.

(rai.tv)

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“Ci vuole il bastone, non solo la carota”. Antonio Gentile, senatore del Nuovo Centro Destra, ritiene “assolutamente utile” un confronto tra istituzioni e sport. “Io ho fatto tante battaglie contro i cori razzisti e ritengo che a questo punto non si possa più usare solo la carota. Ci vuole il bastone”, dice all’Adnkronos. “Gli stati generali possono essere utili, con la consapevolezza che ora è necessaria una stretta, rispettando i diritti degli individui e le prerogative dello sport”, afferma ancora.

“Stati generali? Senz’altro è una buona cosa, tenendo conto che molte cose sono state fatte. Serve una verifica di come applicare meglio le norme che ci sono”, osserva Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, ed esponente di Forza Italia. “In Italia facciamo le norme sull’onda dell’emozione e poi non vengono applicate. Io farei anche una verifica su come applicare meglio queste norme, insieme anche al mondo del calcio, per vedere se hanno funzionato o meno, e se c’è qualcosa da correggere”, aggiunge Gasparri all’Adnkronos. “Un confronto tra istituzioni e sport sarebbe senz’altro utile, ma è inutile fare nuove leggi se poi non si fanno controlli”. E’ l’opinione di Altero Matteoli, senatore di Forza Italia.

“Stati generali per il calcio? Potrebbero servire, ma le norme ci sono già e vanno applicate”, osserva Maurizio Paniz, presidente dello Juventus club Parlamento. “Il calcio ormai costituisce un’opportunità per la delinquenza, certe situazioni vanno perseguite in maniera forte”, dice Paniz all’Adnkronos. “Un confronto tra istituzioni e sport per trovare una soluzione definitiva? Potrebbe servire, ma a mio avviso lo sport ha fatto quello che doveva fare, la normativa c’è. Bisogna avere il coraggio di mandare in galera quelle poche persone che danneggiano lo spettacolo e mettono in pericolo la passione di migliaia di persone”, aggiunge.

“All’Olimpico è stata scritta una pagina molto brutta del nostro calcio. Vedendo le facce di chi era allo stadio penso che questo sia l’anno zero, o almeno me lo auguro. Il daspo a vita non basta, la cosa fondamentale è avere delle pene certe contro i violenti”. Simone Perrotta, consigliere federale in quota Aic e vicepresidente del settore giovanile della Figc, commenta così all’Adnkronos i gravi episodi di violenza avvenuti sabato a Roma. Perrotta chiede alle istituzioni un giro di vite: ”Convocare gli stati generali per il calcio può’ essere utile, ma sicuramente l’impulso deve partire dalla politica. E’ giunto il momento di prendere dei provvedimenti, la cosa fondamentale è avere delle pene certe: chi sbaglia e chi ha atteggiamenti come quello dell’altra sera deve essere punito in modo serio, non solo a livello sportivo ma anche penale come è successo in altri Paesi”, evidenzia l’ex giocatore, campione del mondo con l’Italia nel 2006.

Per il rettore dell’Università degli studi di Roma “Foro Italico” Fabio Pigozzi, “l’etica nel calcio è una tematica che va analizzata a freddo rispetto agli eventi avvenuti sabato scorso”.

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