Riceviamo e pubblichiamo una lettera che il professor Massimo De Leonardis – presidente della Commissione Internazionale di Storia Militare, ordinario (a. r.) di Storia delle relazioni e delle istituzioni internazionali e Docente di Storia dei trattati e politica internazionale all’Università Cattolica di Milano – ha voluto inviare alla nostra redazione in risposta a quanto sostenuto dal professor Maurizio Isabella sulla memoria storica sul lungolago di Luino.
La sua replica va così ad aggiungersi a quanto dichiarato in mattinata dall’ex sindaco di Luino, Andrea Pellicini.
Ecco le parole del professor De Leonardis.
Spettabile Redazione,
La lettera dell’italiano, di nome non certo di sentimenti, Docente in una università londinese lascia esterrefatti per la sua grossolana faziosità.
Sul caso di Norma Cossetto ricordo solo un fatto. Il famoso latinista Concetto Marchesi, comunista puro e duro, già per breve tempo Rettore dell’Università di Padova alla caduta del fascismo, si fece promotore nel 1947 della laurea honoris causa alla memoria di colei che era stata laureanda in tale ateneo. Evidentemente c’è chi vuole essere più comunista dei vecchi comunisti, loro sì gente seria, anche se per me le loro idee non erano condivisibili. Il Prof. Isabella scrive in maniera obliquamente allusiva (innuendo dicono gli inglesi) che Norma Cossetto veniva “da famiglia di provata fede fascista”: ciò ne autorizzava la barbara uccisione?
Poi egli parla dei “delitti dei partigiani comunisti titini contro i civili italiani e i militari alla fine della repubblica (fascista) di Salò”. Ha mai saputo che ci furono almeno centinaia di infoibati e massacrati già nel settembre-ottobre 1943?
Vivendo a Londra, il Prof. Isabella conosce il motto “right or wrong, my country” (giusto o sbagliato, [è] il mio Paese), che ha costituito uno dei fondamenti della grandezza del Regno Unito? O forse è anche lui tra coloro che mesi fa imbrattarono la statua di Winston Churchill con la scritta “razzista”.
I militari che vengono onorati a Luino hanno servito la Patria non una ideologia. Pare che al Prof. Isabella non vada bene né la Patria “fascista” né quella “monarchica” o “badogliana”. Gli andrebbe spiegato che quest’ultimo era il termine dispregiativo usato dai nazifascisti per chi si era rifiutato di schierarsi con loro, restando fedele al giuramento prestato “al bene indissolubile del Re e della Patria”.
Che poi al Prof. Isabella non piacciano gli attuali governi di Polonia e Ungheria dei quali dà una descrizione grottescamente faziosa è affare suo e dimostra ulteriormente i suoi pregiudizi politici, ma nulla c’entra con le targhe e i monumenti che egli contesta e che io, assiduo frequentatore di Luino, invece lodo.
Cordialmente
Prof. Dr. Massimo de Leonardis
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